Camperie

La camperia consisteva nella giurisdizione che gli Arcivescovi concedevano in gabella annua ad un campiere o baglivo, che quale esercitava la vigilanza ed aveva il potere di catturare gli animali che pascolavano abusivamente obbligando i proprietari ad indennizzare per gli eventuali danni.

Le sei camperie erano così ordinate:

1. Camperia di Monreale, con 15 feudi (Caputo, Ambleri, Moharda, Vallecorta, Renda, Cannavera, Giacalone, Regalicelsi, Suvarelli, Sagana, Giardinello, Montelepre, Mandra di Mezzo, Platti, Mirto o Sardo);

2.  Camperia della Piana dei Greci, con 2 feudi (Merco e Dandigli);

3. Camperia del Balletto, con 27 feudi (Casale di Galletti, Ginestra, Traversa, Fallamonica, Mortille, Chiusa, Fegotto, Dammusi, Giancaldara o Billieme, Giambasso, Balletto, Picciano, Cerasa, Argivocale, Pojora, Malvello, Tagliavia, Busambra, Ficuzza, Cappilleri, Lupo, Buxesi, Cannavata, Guadalame e Scala della Femmina, Pietra Lunga, Perciata, metà Ravanusa);

4. Camperia di Alcamo, con 13 feudi (Cammuca, Fargione, Desisa, Stretto, Sichechi Ferracino, Casal del Conte, Modica, Scalilla, Cademusa, Ursino, Cuti, Mazzaporro; oltre metà di Ravanusa);

5. Camperia di Calatrasi, con 6 feudi (Calatali, Carcia, Balata, Rocche di Calatrasi con il Castello, Sparagia e Sparagiotta, Montagnola);

6. Camperia di Busacchino, con 9 feudi (Bruca, Tarucco, Roselle, Montagna di Cervi, Gavagno, Gulfo, Gibelicanna, Raja, San Blasi o Terrusio).

I feudi nobili, in numero di dieci (Moharda, Mandra di Mezzo, Platti, Fegotto, Giambasso, Casal del Conte, Montagnola, Ficuzza, Raja, Gibilcanna) e per un totale di 2.442 salme, erano in pieno dominio della chiesa; diciotto (4.843 salme) erano i poderi concessi a censo (Renda, Giacalone, Cannavera, Sagana, Suvarelli, Giardinello, Montelepre, Mirto e Sardo, Billieme e Giancaldara, Mortille, Chiusa, Traversa, Ginestra, Casalotto di Galletti, Guadalame e Scala della Femmina, Sparagia, Montagna di Cervi, Gulfo o Ficarazze), mentre cinque (1.577 salme) erano quelli “a comune e a decime”, per i quali l’arcidiocesi percepiva quindi una decima (Ambleri, Caputo, Vallecorta, Merco, Dandigli).

Vi erano inoltre trentanove feudi e masserie con estensioni diverse (da 600 a 2.500 salme di terra), per un totale di 16.685 salme, che venivano concessi dalla Chiesa a terzi in enfiteusi perpetua ma con patti ed oneri molto diversi dalle ordinarie concessioni enfiteutiche: il massarioto infatti pagava una quantità fissa annua di frumento o di orzo, indipendentemente della coltivazione e dal suo esito, oltre all’onero di Segrezia dovuto per coprire le spese d'amministrazione, ed oneri minori - come una gallina all'anno - e variabili, derivanti dall'esito della coltivazione.

Il totale dei feudi appartenenti all’arcidiocesi di Monreale è dunque di 72, per un’estensione di 27.590 salme, cioè di circa 50.000 ettari, di cui 21.000 coltivabili ed il resto costituiti da terreni rocciosi, acquitrinosi o boschi.