Divisa Bactallarii

Varianti

Divisa Bactallarii

Identificazione

Incerta. In proposito ha scritto la Vaggioli:

“il primo approccio con la Divisa Battellarii si è rivelato, per la verità, alquanto problematico, a causa della scarsa corrispondenza tra la toponomastica moderna e quella citata dal documento: infatti il riconoscimento immediato, nel territorio attuale, dei toponimi presenti nella Jarīda si è limitato, in sostanza, alla sola Rocca di Entella”.

 

Ubicazione

La circoscrizione dovrebbe ricadere nella zona segnalata dalla cartografia come IGM, s. 25/V, Monreale, f. 249, sez. II-SO.

 

 

Traduzione

 

La divisa Battallarii inizia dalla cima del monte chiamato Calvus che si trova sopra Bisacquino, scende lungo questo monte sino ad murrum lungo le gibbosità sino alla via che conduce da Corleone a Bisacquino; attraversa la via predetta sino all’estremità degli arbusti verso sud, lungo la serra, sinchè si arriva alla via che va da Casba a Bisacquino e scende alla strada sino alla sorgente Rubet, e scende lungo il rigagnolo della stessa sorgente verso occidente sino a che si arriva al vallone che scende da Bisacquino e indi sale lungo il vallone verso sud per un breve tratto, ritorna verso occidente alla sorgente conosciuta col nome di sorgente del Bosco. Successivamente sale all’altura chiamata Arene, scende da essa verso sud sino a che si raggiunge la palude dove si trovano i frassini e qui si separano i confini di Casba da quelli di Bisacquino e Bisacquino rimane a sinistra; si dirige verso settentrione sino alla sorgente Albesi, all’altura dei Ladroni al vallone degli Anziani discendente alla via pubblica che conduce da Palermo e Corleone a Sciacca e scende al grande fiume sino ai due mulini che appartengono a Casba, e Casba con tutti i suoi confini è all’interno dei confini di Corleone, mentre si trova sotto il dominio del signore di Battallaro. Il confine scende lungo il fiume sino a che si congiunge con il corso d’acqua che scende dal casale Helbur, il quale si trova all’interno dei confini di Battallaro, scende lungo il fiume sino a che si congiunge con il fiume di Corleone, scende con esso verso occidente sino a che si congiunge col fiume di Entella, e qui si separano i confini di Corleone da quelli di Battallaro. E continua verso il vallone che scende da Rucusi, e sale con lo stesso vallone sino al vallone piccolo: quest’ultimo si trova sotto l’altura opposta al piccolo monte che si trova nei pressi di Herricusi, e il predetto vallone separa i confini di Herricusi da quelli di Hamem; e da questo vallone sale sino alla via che porta da Battallaro a Calatalì, sino alla pietra eretta che si trova all’estremità delle rovine di Entella, da esso sale sino alla grande montagna rossa e arriva alla torre che si trova all’estremità del muro, e dalla torre predetta sale alla portella che si trova tra due rupi dove sono piantati dei fichi in una delle due rupi, e sale tra di esse sino agli edifici diruti del quartiere al Gafla, passa il diritto in mezzo al quartiere al Gafla e va sino al lago, sino alla cima del monte nei pressi della grotta del figlio dell’Anziano e tale grotta rimane a destra del Bagno. E scende dal predetto monte sino agli alberi di fichi che sono nelle pietre ai piedi della montagna, e da essa scende al rigagnolo che si trova tra due alture, e lì c’è una pietra sotto due alture all’inizio della pianura, e lascia la pietra a destra, e passa per la parte bassa della collina a sinistra finchè arriva alle pietre grandi che si trovano sulla cima dell’altura chiamata grotta degli Scudieri, e scende al fiume chiamato Rahabicol quale si scende sino a che ci si unisce al fiume Thut. Qui si ha la separazione dei confini di Hamem da quelli di Cannes; e scendono lungo il fiume sino a che si incontra l’acqua che proviene dal vallone Sellha e qui si separano i confini di Battallaro da quelli di Misilindino; sale dal predetto vallone verso sud sino a che si arriva alla via che conduce da Sciacca a Palermo, e va con essa sino alla biforcazione delle strade, lascia la via che è a destra ossia la via di Mazara e segue la via che è a sinistra che porta a Senurio; va con essa sino a che arriva alle pietre del Maschio e le pietre predette rimangono a sinistra della via all’interno dei confini di Battallaro; e va per la predetta via alla cima della montagna argillosa e da essa si scende al fiume delle Capre, ritorna con la via pubblica grande sino a che si congiunge con il rigagnolo che scende dalla cima di Ghemi e da qui lascia la via a destra, ritorna lungo il condotto d’acqua sche scende da Chemino, e sale lungo il condotto d’acqua sino alla cima dell’altura predetta che si trova al di sotto della cima di Elchemino, e scende da essa lungo il condotto dell’acqua verso settentrione sino a che si incontra la strada che porta da Calatalì a Senurio. Attraversa la strada e scende lungo il vallone sino al fiume Rahabi, attraversa il predetto fiume sino alla pianura dove si trovano i tamarici, da lì sale sino al vallone sottile e sale con esso sino alle pietre piantate nell’insenatura della montagna, e queste pietre vengono lasciate a sinistra; e sale lungo la serra sino agli edifici diruti che si trovano sotto la Rocca d’Entella, e scende da essi verso oriente lungo la serra sino alla via che si trova sotto l’altura, e va lungo la via sino al pozzo Bahagar, e va con la via sino al lago Zagandi, e ritorna a nord sino alla pianura e scende alla via che porta da Battallaro a Calatalì, ritorna lungo essa verso mezzogiorno sino a che si congiunge alla via di Sciacca vicino al vallone del Servo, attraversa il vallone e va lungo la via verso mezzogiorno in linea retta, e da lì lascia a sinistra la via che conduce a Palermo e prende la via che porta da Battallaro ad Entella, va lungo la strada sino a che arriva al corso d’acqua della sorgente Simar. Da qui lascia la via di Battallaro a sinistra, sale lungo il corso d’acqua sino alla sorgente Simar e da essa sale al terreno lavorato dove c’è Rubet e da qui sale agli arbusti, sino alla strada della serra che viene da Calatamauro e sale per la via lungo la serra sino alla fine degli arbusti, sino all’altura dove vi sono delle pietre bianche piantate negli stessi arbusti, e lascia l’altura e le pietre a sinistra, prende la via predetta e sale lungo la via sin sotto la collina chiamata Helmudaugar e sale alla collina: le acque che scorrono ad oriente appartengono a Battallaro, ad occidente a Calatamauro. Successivamente scende dalla collina sino alla via che si trova al di sotto della collina precedente salendo alla portella del Caprifico, e qui c’è un fico e un caprifico, e il caprifico si trova a sinistra della via ed è all’interno dei confini di Battallaro, mentre l’altro albero si trova a destra della via all’interno dei confini di Calatamauro. Sale per la via detta prima sino a dove la via stessa interseca un’altra via che va a Calatamauro, attraversa l’incrocio e sale lungo la via precedente sino a che si arriva ai confini di Girrayde, e continua lungo la via sino a che resta a destra la sorgente che è detta Fonte Elgelakan, e va lungo la via predetta sino a che si congiunge con la via di Bisacquino che porta a Calatamauro, e al luogo chiamato Cassaro. Poi sale lungo la via pubblica verso oriente alla cima del monte, a murram che si trova sulla cima di una montagna chiamata Monte del Vento, e va lungo il monte verso oriente: le acque che scorrono a sud appartengono a Comizia e Ciniana a nord a Battallaro; scende dalla cima del monte predetto alla sorgente delle Mele e da essa si scende sino al corso d’acqua, al vallone del Fico e scende lungo il vallone sino alla via pubblica che conduce da Bisacquino a Rudeino; e va con essa sino a che si arriva a quel luogo dove si congiungono le vie di Bisacquino, Battallaro e Rudeino, sino alle pietre bianche fissate all’interno delle strade, scende al corso d’acqua in cui confluiscono tre corsi d’acqua, scende con esso sino alla palude, sino al campo dei frassini. Fine dei confini.

 

Descrizione

I confini del territorio vengono descritti partendo dalla cima del monte Triona e proseguono lungo questo sino “ad murrum”- ossia un bosco d’aceri - e alla via Corleone-Bisacquino.

 

A ovest il confine risaliva una collina sabbiosa e raggiungeva una palude con frassini, dirigendosi poi a nord sino alla sorgente Alvano e alla collina dei Ladroni - il monticulum Sellebe della Magna divisa Corilionis. Il confine incontrava poi il casale Helbur e si congiungeva con il fiume di Corleone e col fiume di Entella, dove si allontanava dal territorio di Corleone; continuava poi verso le rovine di Entella e i Bagni di Entella.

Spesso il confine di Battallario incrociava lungo il suo percorso possedimenti appartenenti a Calatamauro.

Dopo numerose indicazioni – difficili da decifrare sul terreno – il limite confinario di Battallario incontrava i territori di S. Giacomo di Comicchio e Giuliana posti a nord di Battallaro: una zona che secondo Nania potrebbe corrispondere a quella oggi denominata Balatazza, a sud di Santa Maria del Bosco; infine il confine scendeva verso la sorgente del Pomo - che però risulta leggermente ad occidente rispetto alla zona descritta - e da questa incrociava la via pubblica Bisacquino-Rudeino che percorreva sino all’incrocio tra Bisacquino, Battallaro e Rudeino.

I percorsi stradali sul territorio di Monreale

I casali di Santa Maria Nuova

Le fortificazioni sul territorio di Monreale

Insediamenti rupestri

 

Notizie

I diritti sul tenimento, appartenenti alla diocesi di Agrigento, vengono da questa ceduti a Santa Maria Nova di Monreale con due documenti successivi, uno dell’ottobre 1170 e l’altro dell’ottobre 1182.

documento III.4

documento III.13

 

 

 

La circoscrizione è descritta nel rollo del 1182

 

 

 

Nonostante non venga definita magna, la divisa di Battallario costituiva un distretto notevolmente esteso su cui si addensavano 13 casali.

Castellum Bactallarium

Elenco delle divise di S. Maria Nova