Divisa Summini

Varianti

/

Identificazione

La localizzazione del territorio appartenente a Summino è piuttosto incerta.

Ubicazione

Dalla descrizione dei confini pare che la divisa fosse situata a nord-est di Malvello, a ovest di Haiarzeneti e a sud di Arcivocale: su questi dati, sia Ferdinando Maurici che Gioacchino Nania hanno proposto un’ubicazione a nord-ovest di Corleone, nei pressi di Borgo Schirò e Cozzo Trentasalme: IGM, s. 25/V, Rocche di Rao, f. 258, sez. I-SO.

 

Traduzione

La divisa Summini inizia dall’antica strada che conduce a Jato, ritorna con la strada sino alla grotta Ieber lungo la serra sino alla cima del monticello alto, sino al monticello più piccolo, sino al vallone: la parte orientale appartiene a Jato, l’occidentale a Summino; sale alla via che conduce a Malvito, taglia la via e attraversa il corso d’acqua; va alla piccola pietra che si trova sotto Carbusia, e di là al rigagnolo che scende al fiume: la parte orientale appartiene a Summino, la parte occidentale a Jato, e gli anziani di Jato dicono che questo confine ritorna lungo la via predetta sino alla pietra piccola, scende al vallone, sale all’inizio della coltivazione Helcarcabie, va lungo la cresta, scende sino al punto in cui si congiungono i valloni: le acque che scorrono ad occidente appartengono a Jato, quelle ad oriente a Summino. Questi confini racchiudono una superficie di 800 salme, e in questa divisa, sulla quale c’è una controversia, c’è il casale chiamato Cuttaie; successivamente si va in linea retta dal punto di incontro dei due valloni sino al rigagnolo, ritorna lungo il condotto sino alla coltivazione di indigo lungo la cresta: la parte a mezzogiorno appartiene a Malvito, la parte settentrionale a Summino. Si ritorna lungo la cresta: la parte occidentale appartiene a Malvito, la parte orientale a Summino. Si congiunge con la coltivazione del Genovese,  ritorna in linea retta lungo i confini comuni ai terreni del Genovese, e va sino all’estremità della pianura, scende sino al vallone occidentale, sale alla sorgente Fetida: la parte meridionale appartiene al Genovese, la parte settentrionale a Summino. Gira da sud salendo verso nord lungo il rigagnolo, sinchè raggiunge il fiume che scende da Magagi: la parte occidentale appartiene a Summino, la parte orientale ad Aiarseveti e ritorna all’antica via di Jato. Qui terminano i confini. E questo tenimento, ad eccezione della zona oggetto di controversia, ha una superficie di 7000 salme, di cui 200 utilizzate a pascolo.

 

Descrizione

Nell’area di Summino – una superficie di circa 7000 salme di cui 200 utilizzate a pascolo e 800 oggetto di controversia con Iato – insistevano sia forme insediative rupestri, come attesta l’esistenza di una grotta Ieber, sia casali come il Cuctaie. Nella circoscrizione si praticavano anche colture specializzate: il documento riporta infatti una cultura Helcarcabie, di natura incerta, e una coltivazione di indigo.

Sul territorio probabilmente abitava anche una famiglia di genovesi, come attesta la presenza di una cultura Ianuensis.

 

Notizie

La circoscrizione è attestata nel rollo del 1182.

 

 

 

I percorsi stradali sul territorio di Monreale

I casali di Santa Maria Nuova

Le fortificazioni sul territorio di Monreale

Insediamenti rupestri

 

 

  • Di Giovanni V., I casali esistenti nel secolo XII nel territorio della chiesa di Monreale, in Archivio Storico Siciliano, 17 (1892), pp. 438-496:446.
  • Maurici F., L’insediamento medievale nel territorio della Provincia di Palermo. Inventario preliminare degli abitati attestati dalle fonti d’archivio (secoli XI-XVI), Palermo 1998, p. 104.
  • Nania G., Toponomastica e topografia storica nelle valli del Belice e dello Iato, Palermo 1995, pp. 84-85.
  • Peri I., Città e campagna in Sicilia. I. Dominazione normanna, in Atti dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Palermo, s. IV, 13 (1953-1956), I e IV, pp. 9-164:203.