Karram, vallis

Varianti

Vallo Notarii, Chandackerram

Identificazione

Si potrebbe trattare dell’attuale vallone dello Stinco.

Ubicazione

IGM, s. 25/V, Partinico, f. 249, sez. III-SE.

Notizie

Karam in arabo è “lo scrivano, il notaio”.

Il toponimo è citato nella descrizione della Magna divisa Iati fornita dal rollo del 1182.

documento I.4 

Il Rollum Bullarum

 

 

 

Nel XVIII secolo il Monastero di San Martino delle Scale, in contesa con l’Arcivescovado di Monreale, sostenne l’appartenenza di un feudo, detto Racal Karram al proprio territorio:

Questo feudo o sia territorio in diversi tempi ebbe in diversa denominazione: chiamossi in tempi antichissimi e nel secolo XII Racal Karram perché possesso da Bulhasen figlio di Gaito Karram da cui si presume aver presa tale denominazione. Poi lo comprò Gualterio de Seyda da potere di suddetto Bulhasen dal quale Gualterio passò in un suo figlio e da questi in Bonadies Augusta il quale sendo infante al tempo della Guerra dei Saraceni fu trasportato da suo padre in Agosta. In questo tempo l’Ufficiali che erano per diversi lochi usurpatori tra l’altri di suddetto tenimento di terre lungamente lo possedettero. Bonadies poi fatto maggiorenne volendo ricuperarlo in tempo del pontificato di Alessandro IV ricorse a frà Raffino de Placentia cappellano del Papa e vicario generale della Sede Apostolica in Sicilia et Calabria, da cui sendo stato ingiunto a giustificare il suo titulo, ed avendo a sufficienza il tutto provato, ebbe restituito il suddetto tenimento di terre nel 1255 come si legge da un transunto di questa restituzione fatto nell’anno 1357 31 gennaio in notar Tommaso Peregrino ad istanza del Monastero di San Martino. E in quest’atto di restituzione sono decritti i confini.

Archivio Storico dell’Arcivescovato di Monreale, Documenti Vari, fasc. 984.

 

Per la descrizione dei confini del territorio del casale Karram, cfr.

  • Archivio Storico di Palermo, Tabulario di San Martino delle Scale, Fondo 2, Busta 1630, foglio 560.