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Belich, casalis |
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Varianti |
Bellumvider |
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Identificazione |
Incerta. Il casale potrebbe essere l'impianto originario della Pietra Belice (nota anche come Castello della Pietra o Bellumvider), anche se Nania ha identificato il toponimo con il sito di case Sparacìa o Cozzo Maledetto, nella zona di Camporeale.
Il castello di Bellumvider e la ricostruzione dell'impianto originario
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Ubicazione |
Valle del Belice, feudo Riserva, Comune di Castelvetrano, Tp: IGM, s. 25/V, Valle del Belice, f. 265, sez. I-NE. |
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Notizie |
Il toponimo Belich compare per la prima volta nel diploma di fondazione della diocesi di Mazara del 1093. Il rollo del 1182 descrive il casale come desertum.
Il castello fu fatto costruire nel XIII secolo dall’imperatore Federico II di Svevia, in prossimità della foresta di Birribaida.
Ipotesi ricostruttiva del Bellumvider Nel 1239 compare nell’elenco dei castra exempta, ma nel 1296 la Petra di Bilichi è annoverata tra i possedimenti del miles Nino Tagliavia. A partire dal 1355 del castello, celato dalle molteplici trasformazioni e sovrapposizioni architettoniche, non si è avuto alcun riscontro nelle fonti storiche ed archivistiche: solo recentemente Calamia, La Barbera e Salluzzo hanno individuato nel palazzo Ducale della città di Castelvetrano, residenza delle famiglie Tagliavia e Pignatelli Aragona Cortes, diversi resti di fabbrica riconducibili ad un castello del XIII secolo le cui caratteristiche architettoniche ben si accostano al prototipo dei castelli federiciani.
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