Legazia Apostolica

«Per effetto della legazia apostolica, nell’isola si introdusse una sorta di cesaropapismo in miniatura: la Chiesa siciliana per la parte religiosa dipendeva dal Papa, ma per tutto il resto, ossia per l’aspetto finanziario, per la gestione amministrativa, per l’attività giudiziaria ecclesiastica (…) dipendeva dal re»,

  • F. Renda, Storia della Sicilia dalle origini ai giorni nostri, 3 voll., Palermo, Sellerio 2003 (L’isola), I. Dalle origini alla rivoluzione del Vespro, pp. 310-311.

Sull'argomento v.

  • G. Catalano, Studi sulla Legatia apostolica di Sicilia, Reggio Calabria, Parallelo 38 1973 (Historica).

Sulla delicata questione della Legazia Apostolica, imprescindibili restano i contributi di Salvatore Fodale, che ha proposto un ridimensionamento del privilegio concesso da Urbano II nel 1098 osservando acutamente come, con la bolla Quia propter prudentiam tuam, in realtà si stabilissero dei limiti temporali all’ingerenza di Ruggero, nei fatti già in atto sin dall’inizio della conquista, «e che da allora si sarebbe dovuta fondare su una benevola concessione pontificia».

  • S. Fodale, Comes et legatus Siciliae. Sul privilegio di Urbano II e la pretesa Apostolica Legazia dei normanni di Sicilia, Palermo, U. Manfredi 1970 (Studi, 2), p. 32.
  • Id., L’apostolica legazia e altri studi su Stato e Chiesa, Messina, Sicania 1991 (Historica, 5).

v. anche i recenti contributi raccolti in:

  • La Legazia Apostolica. Chiesa, potere e società in Sicilia in età medievale e moderna, a cura di S. Vacca, Caltanissetta - Roma, Salvatore Sciascia Editore  2000.

Bibliografia generale

Sezione Storia e territorio di Monreale

I sentieri della documentazione