Sanctae Eliae in Monte Carbone, ecclesia

Un monasterium delli Carboni è menzionato in un documento del 1135; una precedente carta greca nomina un monastero di Sant’Anastasio «in loco dicto li Carbouni».

Le Rationes Decimarum Apuliae Lucaniae  per l’anno 1310 rammentano un «Prior prioratus S. Helie de Carbonibus»: il toponimo traeva evidente origine dal carbone estratto nei boschi circostanti, sebbene secondo la tradizione sarebbe derivato dal nome del primo abate del convento, Luca Carbone.

Il monastero di Sant’Elia ricompare nel cartulario monrealese con due documenti, redatti a distanza decennale l’uno dall’altro: nel primo Pannucio, archimandrita del monastero, che in un primo momento aveva ricusato di prestare giuramento di obbedienza, costringendo l’arcivescovo Trasmondo a mostrargli i documenti in cui Monreale veniva riconosciuta come chiesa metropolitana con diritti su Sant’Elia, promette solennemente obbedienza all’arcivescovo di Monreale e ai suoi successori, come soggetto alla sua diocesi; lo stesso giuramento veniva rinnovato dall’archimandrita Nicodemo.

documento IV.15 (Policoro 1269, 26 febbraio, XII ind.)

documento IV.16 (Casale Maccke 1279, 6 luglio, VII ind.)

Elenco completo delle schede

 

 

 

  • Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV: Apulia - Lucania – Calabria,  a cura di D. Vendola, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana 1939, n. 2069.

  • Robinson G., History and Cartulary of the greek Monastery of St. Eliae and St. Anastasius of Carbone, in Orientalia Cristiana, 44 (1928), 53 (1929), 62 (1930)

v. anche

  • Acconcia Longo A., Santi monaci italo-greci alle origini del monastero di S. Elia di Carbone, in Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, 49-50 (1995-96), pp. 131- 149.