Sanctae Eliae in Monte Carbone, ecclesia
Un monasterium delli Carboni è menzionato in un documento del 1135; una precedente carta greca nomina un monastero di Sant’Anastasio «in loco dicto li Carbouni». Le Rationes Decimarum Apuliae Lucaniae per l’anno 1310 rammentano un «Prior prioratus S. Helie de Carbonibus»: il toponimo traeva evidente origine dal carbone estratto nei boschi circostanti, sebbene secondo la tradizione sarebbe derivato dal nome del primo abate del convento, Luca Carbone. Il monastero di Sant’Elia ricompare nel cartulario monrealese con due documenti, redatti a distanza decennale l’uno dall’altro: nel primo Pannucio, archimandrita del monastero, che in un primo momento aveva ricusato di prestare giuramento di obbedienza, costringendo l’arcivescovo Trasmondo a mostrargli i documenti in cui Monreale veniva riconosciuta come chiesa metropolitana con diritti su Sant’Elia, promette solennemente obbedienza all’arcivescovo di Monreale e ai suoi successori, come soggetto alla sua diocesi; lo stesso giuramento veniva rinnovato dall’archimandrita Nicodemo.
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