Libri iurium

Un primo approccio al tema può essere fornito dagli studi compiuti da Pietro Torelli. Lo studioso, avendo riscontrato una lacuna storiografica, per primo si propose di fornire una base che fosse utile a possibili studi futuri che fossero indirizzati a chiarire gli aspetti formali della documentazione comunale; ma sopratutto proponeva, per i cartulari comunali, uno «studio d’assieme», cfr.

  • P. Torelli, Studi e ricerche di diplomatica comunale (1911-1915), 2 voll.,rist. an. delle ed. di Mantova 1911 e 1915, Roma, Consiglio Nazionale del Notariato 1980 (Studi storici sul notariato italiano, V), in part. I, p. 183.

Sulla stessa scia anche

  • G. Arnaldi, Il notaio-cronista e le cronache cittadine in Italia, in La storia del diritto nel quadro delle scienze storiche, a cura della Società italiana di storia del diritto, Firenze, Olschki 1966, pp. 263-309.

  • G. Ortalli, Comune e vescovo a Ferrara nel secolo XII: dai ‘falsi ferraresi’ agli statuti del 1173, in Bullettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e Civiltà Muratoriana, 82 (1970), pp. 271-328.

I limiti metodologici di queste iniziative sono stati, probabilmente, un orientamento eccessivamente giuridico, circoscritto ai soli organi produttori della documentazione – di cui è stato spesso trascurato l’esame delle forme –, la prevalente importanza assegnata ai singoli documenti a discapito dei problemi connessi all’origine, alle ragioni e alle procedure seguite nella loro realizzazione, e la riduzione dell’ambito geografico d’indagine alla sola area padana.

I saggi di Torelli hanno trovato scarso eco nel mondo degli studiosi, sia tra gli storici del diritto, sia tra i paleografi e diplomatisti e, a distanza di quasi un secolo, manca ancora in Italia un lavoro complessivo e un inventario dei libri iurium esistenti in Italia, come lamenta Antonella Rovere, cfr.

  • A. Rovere, I “libri iurium” dell’Italia comunale, in Civiltà comunale: libro, scrittura, documento. Atti del Convegno (GeNuova, 8-11 novembre 1988), Genova, Società Ligure di Storia Patria 1989 (Atti della Società Ligure di Storia Patria, n.s. 29/2, 1989), pp. 157-199.

Il resto d’Europa vanta invece diversi repertori, cfr.

  • H. Stein, Bibliographie générale des cartulaires française ou relatifs à l’histoire de France, ripr. dell’ed. Paris, A. Picard 1907, Nendeln, Kraus reprint 1967.

  • Inventaire des cartulaires conservés dans les dépots des Archives de l’Etàt en Belgique, par l’Academie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique. Commission royale d’histoire, Bruxelles, Hayez 1895 (Publications in octavo, 14).

  • Inventaire des cartulaires belges conservés à l’étranger, par l’Academie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique. Commission royale d’histoire, Bruxelles, Kiessling 1899 (Publications in octavo, 20).

  • G.R.C. Davis, Medieval Cartulaires of Great Britain. A short catalogue, London, Longmans 1958.

I recenti contributi forniti dalle ricerche di Dino Puncuh e Antonella Rovere hanno tentato di raccogliere sotto un unico denominatore i numerosi esempi analizzati, individuandone gli elementi ideali, invertendo la tendenza e avviando un fecondo e proficuo filone di studi. Dello studioso si vedano in particolare

  • D. Puncuh, Cartulari monastici e conventuali: confronti e osservazioni per un censimento, in Libro, scrittura, documento della civiltà monastica e conventuale nel basso medioevo (secc. XIII-XV). Atti del Convegno di Studi (Fermo, 17-19 settembre 1997), a cura di G. Avarucci, R.M. Borracini Verducci e G. Borri, Spoleto, Centro italiano di studi sull'alto Medioevo 1999 (Studi e ricerche, 1), pp. 341-390.

  • Id., La diplomatica comunale in Italia: dal saggio di Torelli ai nostri giorni, in La diplomatique urbaine en Europe au moyen age. Actes du congres de la Commission internationale de diplomatique (Gand, 25-29 aout 1998), pub. par W. Prevenier et T. de Hemptinne, Leuven-Apeldorn 2000 (Studies in urban social, economic and political history of the medieval and modern Low Countries, 9), pp. 383-406.

La produzione di Antonella Rovere relativa all’argomento è molto ampia; in questa sede pertanto si citano solo i suoi testi più famosi, e in particolare:

Bibliografia generale

Sezione Il Liber Privilegiorum di Santa Maria Nuova

Il panorama italiano