Rollus Rubeus della chiesa di Cefalù

Codice membranaceo di 120 ff., cm. 24x36, scritto in una gotica libraria del XIV con numerose abbreviazioni. Il manoscritto è sprovvisto di struttura coerente e manca di divisione interna. Vi si alternano il racconto del naufragio di Ruggero II all’elenco dei vescovi di Cefalù, i diplomi reali e pontifici alle indagini sui diritti della chiesa e documenti di minore rilievo, per lo più permute di beni immobili e testamenti di privati.

Il cartulario venne compilato tra 1329 e 1330 dal notaio Ruggero da Mistretta, a pochi anni distanza dal codice Rassach e su richiesta di Tommaso da Butera, neoeletto vescovo della diocesi di Cefalù.

Genesi e retorica del Liber Privilegiorum

Prima di diventare prelato Tommaso era stato arcidiacono a  Monreale e si potrebbe supporre che l’esperienza portata avanti dal suo arcivescovo gli avesse fornito lo spunto per progettare la trascrizione dei documenti su codice, nel tentativo di superare le crescenti difficoltà incontrate sia durante la propria elezione che in relazione alla difesa dei diritti della chiesa. È conservato presso l’Archivio di Stato di Palermo (Fondo Manoscritti, Bacheca II, n. 5) ed edito da Corrado Mirto.