Il Catasto fiorentino del 1427
Il lavoro si basa sull’indagine tributaria sui cittadini di Firenze ordinata il 24 maggio del 1427 dai Priori della Repubblica, a causa della crisi fiscale provocata dalle continue guerre con Milano. Le inchieste che originarono il Catasto vennero affidate ad una commissione di dieci Ufficiali e furono in gran parte completate in pochi mesi, con revisioni nel corso dei due anni successivi. Con questo provvedimento, Firenze conseguì un sistema fiscale decisamente avanzato rispetto a quello degli altri Stati contemporanei; ma in effetti, a causa dell’evasione fiscale, del mutamento dei criteri d’imposizione e della difficoltà di accertare la ricchezza mobile, la completezza e il rigore del Catasto del 1427 non si conservarono appieno nelle successive versioni (i Catasti del 1431 e del 1433, le Decime del 1442 e del 1447, il Valsente del 1451, i Catasti del 1458 e 1469, e le Decime del 1480, 1495 e 1534). Tutta la documentazione relativa al primo Catasto – deliberazioni, e i molti volumi delle portate e dei campioni – è sopravvissuta praticamente intatta presso l’Archivio di Stato di Firenze.
L’indagine fiscale sulla quale i dati del Catasto sono basati e le fonti documentarie relative al Catasto, sono descritte esaurientemente nell’opera di
La versione del lavoro consultabile on line, ricavata da una copia dell’archivio di dati del Catasto presente sul computer di Herlihy, è stata resa operativa sotto la direzione di R. Burr Litchfield e di A. Molho del Dipartimento di Storia della Brown University con l’assistenza di G. Bilder dello Scholarly Technology Group e con la consulenza del Data and Program Library Service dell’Università del Wisconsin e dell’Archivio di Stato di Firenze.
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