Borgesi

Il termine burgenses, di evidente importazione normanna, indicava gli abitanti delle terre e dei casali che possedevano attrezzi agricoli propri, da non confondere dunque con i proprietari di terreni cerealicoli o con quel gruppo di funzionari urbani, più o meno abbienti, di cui facevano parte anche i giusperiti e i notai.

A questa categoria appartenevano piuttosto gli affittuari di terre o i possessori di una casa e una vigna, oltre al capitale mobile di buoi e di attrezzi, che vivevano insieme ai villani nei territori facenti capo ad un casale: erano dunque una classe dipendente e debole, di numero esiguo.

Peri ricorda che

«ancora in epoca sveva, la qualifica burgensis assommava una fascia di situazioni e di condizioni di fatto piuttosto variegata, per la differenza in cui, di luogo in luogo, la condizione di sudditi poneva in ordine agli obblighi e alle prestazioni verso il fisco e gli ufficiali regi, ovvero il dominus loci o il suo rappresentante se la terra nella quale risiedevano era infeudata, e sul piano dei diritti per la misura e le modalità della partecipazione alla gestione locale»,

I. Peri, Uomini, città e campagne in Sicilia dal secolo XI al secolo XIII, Roma-Bari, Laterza 1978 (Collezione storica), p. 184.

 

  • Bresc H., Il notariato nella società siciliana medioevale in Per una storia del notariato meridionale. Studi storici sul notariato italiano, pp. 191-220:191.
  • Ciccaglione F., La vita economica siciliana nel periodo normanno svevo, in Archivio Storico per la Sicilia Orientale, 10 (1913), pp. 321-345 p. 331.