La scuola delle Annales

La scuola delle Annales, nata dalla rivista fondata nel 1929 da M. Bloch e L. Febvre (Annales d'histoire économique et sociale, divenuta nel 1946 Annales. Economies. Sociétés. Civilisation e dal 1994 Annales. Histoire et sciences sociales) ha indirizzato alcune delle più feconde correnti storiografiche degli ultimi settant’anni, attraverso numerosi contributi teorici e pratici, incentrati sull’esigenza di una storiografia concreta e  priva di condizionamenti schematici.

Il movimento francese ha comportato un effettivo ampliamento della nozione di storia, verificatosi a partire dall’analisi di problemi insoliti per la tradizione storiografica precedente: questioni di storia rurale e stradale, di storia monetaria e dei prezzi, di popolazione e colonizzazione, di storia delle industrie, di archeologia agraria, di storia dei mestieri, della vita materiale, del libro e della tipografia; problemi di iconografia economica, di storia delle tecniche, del lavoro, dei trasporti, dei nomi di persona, delle poste, di archeologia botanica, di storia dell’alimentazione e delle famiglie, di geografia e storia delle fonti documentarie vennero affrontate infatti con taglio sociale e su scala geografica mondiale.

Le Annales hanno stabilito come la linea tra storia e non storia vada tracciata in base alla capacità di porre nuove domande alle fonti e di rispondere in modo scientifico. Il nuovo modello storiografico ha assunto valore accademico alla morte di Bloch (1944), quando Febvre e Braudel, abili politici accademici, hanno fondato la VI sezione dell’École Pratique.

Da questo momento, all’attenzione per lo spazio geografico, il milieu, che aveva ispirato l’inchiesta sui plans parcellaires, i lavori di storia rurale di Bloch, ma anche la tesi di Braudel sul Mediterraneo, si sono sostituiti l’economia di lunga durata, l’analisi quantitativa delle fonti, il dialogo con la sociologia di G. Gurvitch, il marxismo di C.E. Labrousse, l'antropologia di Lévi-Strauss.

Dopo il 1968 il movimento ha assunto una fisionomia policentrica, con ricerche di storia della mentalità (P. Ariès, A. Dupront), di antropologia storica (J. Le Goff, G. Duby), di microstoria narrativa (E. Le Roy Ladurie), con studi di storia sociale della cultura (M. Chartier) e ricerche sulla trasmissione delle immagini collettive del potere e del passato nazionale (M. Agulhon, P. Nora). Sebbene esistano studi particolari, un’analisi scientifica del movimento e dei suoi risvolti epistemologici è ancora da fare: ma elemento comune ed evidente a tutto il percorso è stato sicuramente la pratica di una storiografia scientifica in grado di utilizzare i metodi delle scienze sociali. Il risultato concreto del movimento delle Annales è stato l’invenzione di problemi storici nuovi, per mezzo d’una combinazione, unica del nostro secolo, di personalità creative, monografie classiche, lavoro collettivo e istituzioni di ricerca.

 

Sulla scuola v.

  • Burguière A., s.v. Annales in Dizionario di scienze storiche, Milano, Edizioni Paoline 1992.
  • Burke P., Una rivoluzione storiografica. La scuola delle Annales 1929-89, Roma-Bari, Laterza 1992 (Universale Laterza).
  • Mastrogregori M., Il genio dello storico. Le considerazioni sulla storia di Marc Bloch e Lucien Febvre e la tradizione metodologica francese, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane 1987.
  • Stoianovich T., La scuola storica francese. Il paradigma delle “Annales”, Milano, ISEDI 1978 (Scienze dell’uomo, 31).