Chefala

Varianti

Vallonis Chefala

Identificazione

Cefalà

Ubicazione

In corrispondenza dei Bagni di Cefalà, con inizio a Cozzo Bilèo, nei pressi di Godrano: IGM, s. 25/V, Ventimiglia di Sicilia, f. 259, sez. IV-NO.

Notizie

Il castello di Cefalà Diana

Il toponimo è citato nella Magna divisa Iati e nella divisa Bufurere del rollo del 1182.

 

Il nome, di etimo incerto, deriva forse dalla forma di testa dello sperone dove sorge il Castello.

Attestato come centro abitato nel 1091, nel 1461 è feudo “Chifale lu vechu seu la Favarocta” (Archivio di Stato di Palermo, notaio G. Traverso, reg. 794, 1461, feb. 5). La licentia populandi, concessa a Nicolò Diana, risale al 1684.

Il toponimo vallonis Chefala potrebbe indicare i Bagni arabi di Cefalà, presso il torrente Cefalù e ai piedi del rilievo di Chiarastella, all'interno di un suggestivo baglio restaurato. All’impianto originale musulmano (o romano- imperiale) è stata aggiunta, probabilmente in età normanna, come conferma una tesi abbastanza recente, la bellissima volta a botte con sfiatatoi circolari e tre archi ogivali che costituiscono un diaframma tra le parti dell’edificio, dove sono disposte le vasche per le abluzioni; questa supposizione è avvalorata dal fatto che Idrisi, famoso geografo della corte di Ruggero II, nei suoi racconti cita la presenza di Cefalà Diana, ma non dei bagni, così come invece fa con altre strutture termali siciliane.

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