Guglielmo di Marsico

Figlio del conte Silvestro di Marsico. La sua attività è documentata dal diploma inedito pubblicato da Siragusa:

“Il Conte Guglielmo nel luglio 1175 per un suo privilegio piombato col suo sigillo dov’è un huomo armato a cavallo con una bandiera in mano con queste lettere attorno Sigillum Guillelmi, dall’altro lato il medesimo con queste lettere Comitis Marsici, dichiarò di aver venduto alla dogana dei Baroni nelle mani di Gaito Materazzo Camerlengo del Regio Sacro Palazzo et Mastro della detta dogana tutte le sue case che haveva possedute Majone di Bari ammiraglio, vicino alla chiesa che Giorgio di Antiochia ammiraglio haveva edificato in onore della Madonna, le quali già il re Guglielmo haveva venduto al conte Silvestro”.

Sembra quindi che ai conti di Marsico la curia avesse venduto, o ceduto, le case precedentemente appartenute all’assassinato Maione.

Tra i possedimenti conceduti all'abbazia di S. Maria Nova nel 1176 ) figura una vigna sita a Palermo, che la Curia aveva acquistato Guglielmo.

documento I.1

 

 

 

  • Enzensberger H., Il documento regio come strumento del potere, in Potere, Società e Popolo nell’età dei due Guglielmi. Atti delle IV Giornate Normanno-Sveve, Bari 1981, pp. 103-138:137.
  • Siragusa G.B., Il regno di Guglielmo I in Sicilia illustrato con nuovi documenti, Palermo 1885, pp. 192-193, doc. XXXIII.