Caro
Caro, fu l’unico e solo eletto consenzientemente dai monaci sia abbate che arcivescovo di Monreale (1189). Il fatto non si ripetè mai più e alla sua morte la chiesa di Monreale fu secolarizzata in capite, sebbene continuò ad essere ufficiata dai monaci; nessun altro benedettino fu arcivescovo di Monreale sino al 1816. Sembra inoltre che Caro fosse politicamente allineato con Innocenzo III, tanto che lo si ritrova presente al Concilio Lateranense del 1215 e che il Papa non esitò a prendere le sue difese nei confronti di alcuni monaci, che lo osteggiavano spingendosi a strappargli - se pure temporaneamente - i castelli di Iato e Calatrasi e a profanare la tomba dell’arcivescovo Guglielmo, suo predecessore. Fece promuovere al Vescovato di Siracusa il monrealese Bartolino Gasch e lo consacrò egli stesso nel 1216. Alla sua morte, avvenuta il 3 agosto tra il 1223 e il 1233, i monaci elessero ad abate ed arcivescovo un monaco Montecassino: ma Gregorio IX , dichiarò nulla questa elezione perché contro i canoni, e ne riserbò la provvisione alla Santa Sede.
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