Alessandro III Rolando Bandinelli (Siena, ca. 1100 - Civita Castellana, 30 agosto 1181), papa dal 1159 al 1181.
Fu tra i pontefici riformatori che lottarono strenuamente contro la monarchia germanica per la supremazia del potere papale, non perdendo occasione per incitare i Comuni a ribellarsi all'impero e opponendosi a Federico Barbarossa, che ripetutamente scomunicò. Già nel 1153 del resto, in funzione di cancelliere pontificio, era stato portavoce dei cardinali contro il Barbarossa durante la dieta di Besançon. L'imperatore, a sua volta, gli contrappose, nel tempo, ben quattro antipapi: Vittore IV, Pasquale III, Callisto III e Innocenzo III. Tornato a Roma nel 1165, con la discesa di Federico in Italia fu costretto nuovamente a fuggire. Nel 1174 intanto, appoggiava il progetto di Guglielmo II inviando a Monreale una bolla con cui promuoveva la erigenda chiesa di S. Maria Nuova alla condizione di abbazia nullius a pieno titolo, concedendole - tra gli altri privilegi - anche l'indipendenza giuridica da qualunque autorità ecclesiastica, ad eccezione della Santa Sede stessa.
La bolla venne rinnovata nel febbraio del 1175 e, con aggiunte, il 14 gennaio 1176.
Divenuto protettore della lega dei Comuni lombardi, diede il nome ad Alessandria (detta della Paglia), città che fece fortificare durante la guerra che si concluse con la vittoria di Legnano (1176) e con la pace di Venezia (1177). Ma dopo la sconfitta nella battaglia di Legnano
e la Pace di Venezia del 1177, Federico riconobbe Alessandro
come papa, il quale, a sua volta, gli tolse la scomunica. Riconosciuto quindi papa legittimo e rientrato a Roma nel 1178, venne festeggiato dalla popolazione.
Nel 1179 convocò a Roma il concilio generale d'occidente denominato Lateranense III, i cui atti incarnarono numerose proposte del Papa, anche se la decisione più importante fu indubbiamente quella relativa all'elezione pontificia, per la quale fu stabilita una percentuale di due terzi dei voti e il diritto elettorale di esclusiva competenza del collegio cardinalizio. Il sinodo segnò il vertice del potere di Alessandro. Particolare di un'illustrazione di Spinello Aretino Oltre a mettere in scacco il Barbarossa (ripetendo l'episodio di Canossa), umiliò Enrico II d'Inghilterra sul caso di Thomas Becket, confermò il diritto alla corona di Alfonso I del Portogallo e, fuggiasco, godette del favore e della protezione di Luigi VII di Francia. Ciononostante, poco dopo la chiusura del sinodo, la repubblica romana costringeva Alessandro a lasciare la città, nella quale non fece più ritorno; e il 29 settembre 1179, alcuni nobili instaurarono Innocenzo III. Tramite un uso accorto delle sue enormi ricchezze, comunque, Alessandro riuscì però a soggiogare il rivale, che venne deposto nel 1180. Nel 1181 Alessandro scomunicò anche Guglielmo I di Scozia, ponendo il suo regno sotto interdetto. Fu promotore, tra l'altro, della superiorità dell'autorità papale sull'intera cristianità e sullo stesso imperatore; linea già adottata, in passato, da Gregorio VII. Morì a Civita Castellana il 3 agosto 1181. Trasportato a Roma per essere sepolto in Laterano, la sua bara fu presa a sassate.
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