Divisa Iatini

Varianti

/

Identificazione

La definizione del territorio e il toponimo stesso sono ancora oggetto di controversie. Sulla base delle indicazioni fornite dal rollo La Corte sostenne che “la divisa Iatini o, come anche si disse, Iatinae fu, contrariamente a quel che altri ha potuto pensare, il territorio stesso attorno a Iato”; lo studioso continuava affermando:

“Dal diploma del 1093, il primo della serie, si sa, vedemmo, di un territorio di Iatina, e si sa ancora che nell’allor diocesi di Mazzara esisteva un Iato; per un altro del 1095, pare Ruggiero dona alla Chiesa di S. Maria di Palermo alcuni servi in territorio di Iato, e non si dice di Iatina; nel 1149 e 1154, re Ruggiero assegna sui beni demaniali del distretto di Iato certi terreni, e la delimitazione è fatta dallo stratego di Iato con l’assistenza di fededegni e di vari seniori musulmani e cristiani di Iato, niente di Iatina; Edrisi, che scrisse la sua geografia di Sicilia nella prima metà del sec. XII, non tralascia di dire di Iato, forte castello, di vasti confini, con prigioni sotterranee, ma nessun accenno ad un villaggio Iatina; nel diploma del 1182 si torna a parlare del territorio di Iatina compreso nella magna divisa Iati, ma non c’è una divisa Iati; da quello del 1183, che è la platea o ruolo dei villani della Chiesa di Monreale, risulta esistere il villaggio Iatina, ma nessuna notizia di Iato; Yaqut prende nota di Iatina, passa sotto silenzio Iato. Ma siamo già nel sec. XIII ed ulteriori ricerche non aggiungerebbero alcun che di nuovo: Iatina non esiste più; possiamo bene fermarci a questo punto”; e ancora “si fa il nome di Iatina, si tace quello di Iato, e viceversa; sembrerebbe che essi si sfuggissero a vicenda”.

Ubicazione

L’esatta ubicazione del toponimo resta tuttavia incerta: se ad esempio Vincenzo Di Giovanni aveva ipotizzato una località sita tra Portella d’Atuzzo e Case Casale, fra Belmonte Mezzagno e S. Cristina Gela, più recentemente Ferdinando Maurici ha proposto la zona fra Partinico e S. Giuseppe Jato.

 

Traduzione

La divisa Iatini inizia dalla parte orientale dalla sorgente grande e va verso le pietre delle Api, fino al fiume, fino alla sorgente Hasa. Dalla parte meridionale il confine va lungo la via della sorgente Asa, fino alla via che conduce a Usen, sino ai mulini di Usen. Il confine occidentale va dal fiume Felu fino a Buchabe, fino alla fonte Elisiar. Il confine settentrionale infine va dalla via che da Mirto conduce a Palermo, fino alla cima del monte che è detto Marsus, fino alla fonte degli Avvoltoi, sinchè ritorna alla via di Palermo. Chiusura dei confini.

Descrizione

Seguendo le indicazioni del rollo la divisa aveva in comune con le circoscrizioni di Benbark e Desisa il fiume di Balletto-Desisa, nel quale confluiva un torrente discendente da Iatina e si estendeva a settentrione fino alla via che da Mirto portava a Palermo e fino al monte Marsus, mentre ad oriente confinava con Gar.

 

Notizie

Una prima notizia di Iatina, riportata da La Corte, si incontra nei diplomi di assegnazione delle diocesi di Agrigento e Mazara (1093), in cui si parla di una divisionem Iatinae. La circoscrizione è attestata nel rollo del 1182.

 

 

Il luogo, che nel 1258 è concesso ad un gruppo di Armeni, scompare definitivamente sui primi del XIII senza lasciare alcuna traccia di sé.

  • Di Giovanni V., I casali esistenti nel secolo XII nel territorio della chiesa di Monreale, in Archivio Storico Siciliano, 17 (1892), pp. 438-496:493.
  • Maurici F., L’insediamento medievale nel territorio della Provincia di Palermo. Inventario preliminare degli abitati attestati dalle fonti d’archivio (secoli XI-XVI), Palermo 1998, p. 85.
  • Nania G., Toponomastica e topografia storica nelle valli del Belice e dello Iato, Palermo 1995, p. 215.
  • Pirri R., Sicilia Sacra disquisitionibus et notitiis illustrata, 2 voll., Palermo 1733, II, p. 774.