Sanctae Mariae de Maniacium, ecclesia

Il Monastero di Santa Maria di Maniace - sede di un antico casale bizantino a pochi chilometri da Bronte, fu edificato nel 1173 per volere della regina Margherita di Navarra, a ricordo della sanguinosa battaglia vinta dall’ammiraglio Giorgio Maniace contro gli arabi.

La località di Maniacium viene descritta da Edrisi come

un prospero villaggio in pianura, con mercato e mercanti, terre fertili e opulenza per ogni dove. Maniaci, allineata con il versante settentrionale dell’Etna da cui discosta cinque miglia, si trova situata su un fiume che scaturisce alla distanza di tre miglia circa e lungo il quale sorgono mulini.

 

Popolata in prevalenza da arabi, Maniaci vantava – all’epoca del geografo arabo – un imponente castello, conosciuto col nome di Ghiran-‘ad-Daquid (le grotte della farina) e un eremo o grangia basiliana.

Posta all’interno del castello, l’Abbazia di Santa Maria di Maniace costituisce oggi la parte più consistente del complesso edilizio denominato Ducea o Castello Nelson.

L’edificio, costruito su una rupe basaltica e ubicato su terreno pianeggiante di fondo valle sulla riva sinistra del torrente Saraceno, ha struttura bassa con tetto alla siciliana, finestre rettangolari e porte incorniciate in pietra lavica; al centro del cortile lastricato è ubicato un pozzo a pianta ottagonale in muratura con elementi decorativi di coronamento in pietra, perimetrato da una pedana ottagonale con cordolo.
Le notizie relative ai frequenti terremoti – fra i quali quello devastante del 1693 – fanno però supporre che questi elementi costruttivi non siano, in verità, quelli originarii.

La testimonianza più esaustiva di come dovesse essere la chiesa, almeno fino al secolo XVII, è fornita dal visitatore regio De Ciocchis, che intorno al 1741, visitando il monastero, scrisse:

fu detto tempio fabbricato ad ister di quello di Monreale e teneva un magnifico cappellone col suo coro e sacrestia a latere attaccata col detto cappellone una torre dalla parte dell’Oriente. Le fabbriche del monastero incominciavano dall’arco maggiore (...). In detto arco v’era situato l’altare maggiore colli suoi gradini di pietra (...) col quadro alla greca, piramidale, è pittura dentro alla latina, e dietro di esso in alberato il SS. Crocifisso (...).

 

Elenco completo delle schede

 

  • De Ciocchis G.A., Sacrae regiae visitationis per Siciliam a Joanne-Ang. De Ciocchis, Caroli III regis jussu acta decretaque omnia, 3 voll., Palermo, Ex typographia Diarii literarii 1836, III, p. 234.
  • Edrisi, in Viaggiatori arabi nella Sicilia medievale. Ibn Hawqal – Edrisi – Ibn Giubayr, a cura di C. Ruta, Palermo, E.Di.Bi.Si. 2001, p. 57.

Sulla località cfr.

  • Radice B., Il Casale e l’Abbazia di S. Maria di Maniace. Appunti storici, in Archivio Storico Siciliano, 33 (1909), pp. 1-105.