L'architettura del sito

Stabilire l’architettura del sito vuol dire proporre uno schema astratto dei contenuti e delle cornici strutturali che lo compongono, nello stesso modo in cui – per usare una metafora – si progettano le prese, gli attacchi dell’acqua, del telefono e dei caloriferi in un appartamento vuoto: elementi poco evidenti, ma decisivi per la qualità degli spazi.

 

In questo senso, si è puntato alla coerenza – tradizionalmente riferita alle strutture cartacee e lineari – come al valore principale da rispettare anche in ambiente ipertestuale, ridefinendola nella necessaria dialettica tra fattori cognitivi e testuali, interpretativi ed esplorativi come attenzione alla connettività tra gli elementi, i nodi, i rimandi.

È una coesione che va considerata, in qualche modo, la grammatica dell’ipertesto, e che si è esplicata nei tre livelli di tenuta intranodale  (coerenza di ogni blocco testuale), internodale (coerenza delle relazioni connettive e associative tra i blocchi) e iperstrutturale (coerenza dei dei singoli segmenti all’interno delle macrostrutture o cornici).

L’adesione a questo progetto strutturale si è rivelato estremamente importante nella costruzione del saggio ipertestuale, nella consapevolezza che un uso poco sistematico dei collegamenti avrebbe potuto portare ad un sistema difficilmente leggibile o sovraccarico.

I principi che hanno ispirato l’architettura del sito, mitigati appunto dalla ricerca costante di una coerenza logica interna, sono stati pertanto:

  • l’interattività, intesa come libertà di azione attraverso i documenti e come potenzialità di information retrieval;
  • la reticolarità, ovvero la capacità di creare immediate relazioni tra i moduli testuali;